Il Centro Sperimentale di Cinematografia, oltre alla storica sede centrale di Roma, ha cinque sedi regionali.
- Corso di Reportage audiovisivo in Abruzzo
- Corso di Pubblicità e cinema d’impresa in Lombardia
- Corso di Animazione in Piemonte
- Corso di Documentario in Sicilia
- Corso in Immersive Arts in Veneto.
I corsi triennali di alta formazione della Scuola Nazionale di Cinema a numero chiuso e con frequenza obbligatoria, sono destinati agli allievi selezionati tramite Bando e provengono da tutta Italia e dall’estero.
Alla fine del triennio e al conseguimento degli obiettivi di fine corso, la Scuola rilascia lo storico diploma del CSC.
L’idea di realizzare una Scuola Nazionale di Cinematografia risale al 1930 e si deve al regista Alessandro Blasetti. L’anno successivo Anton Giulio Bragaglia sottopone alla Corporazione dello Spettacolo una relazione sui fondamenti di tale organismo: vi si ipotizza un istituto politecnico dedito alla formazione di tutti i mestieri del cinema. Sulle prime viene realizzata, come branca del conservatorio di Santa Cecilia, solo la parte del progetto dedicata alla recitazione, con la direzione di Blasetti e sotto il controllo incrociato dei ministeri dell’Educazione Nazionale e delle Corporazioni.
Nel 1934 il conte Ciano crea la Direzione Generale per la Cinematografia che raggruppa le competenze sul cinema prima suddivise fra i vari ministeri, ponendole quindi sotto un più stretto e diretto controllo del regime. Alla direzione di questo nuovo organismo viene posto Luigi Freddi, che considera esigenza principale la formazione di nuove leve e, ritenendo insufficiente l’azione della Scuola, crea al suo posto il Centro Sperimentale di Cinematografia, cui mette a capo il critico letterario Luigi Chiarini. Freddi si occupa della parte amministrativa e del rapporto con lo Stato, mentre Chiarini delinea la struttura dei corsi sulla base di uno studio delle pochissime istituzioni straniere che avevano già affrontato esperienze simili. L’obiettivo è quello di coniugare la pratica cinematografica con un’ampia preparazione culturale.
La Scuola Nazionale di Cinematografia viene così sciolta e il 13 aprile 1935 il nuovo Centro Sperimentale di Cinematografia si insedia provvisoriamente nello scantinato di una scuola media, mentre comincia la progettazione del complesso di via Tuscolana, affidata agli architetti Antonio Valente (allegato disponibile per il download) e Pietro Aschieri. La costruzione inizia nel 1937 con fondi che, su iniziativa di Freddi, sono dirottati dalle casse del Casinò di Venezia al finanziamento dell’impresa. Il progetto ha risonanza internazionale, anche perché l’edificio è un gioiello dell’architettura stupendamente attrezzato. Con Chiarini collabora Umberto Barbaro, traduttore di Eisenstein e Balazs , critico, narratore e drammaturgo. Blasetti continua a insegnare regia, mentre a insegnare storia del cinema viene chiamato Francesco Pasinetti che aveva girato, appena ventitreenne, il film Il canale degli angeli sulla base dei canoni estetici propugnati da Chiarini e Barbaro.
I corsi iniziano l’1 ottobre 1935 e si dividono in cinque branche: recitazione, ottica, fonica, scenotecnica e produzione. Alcuni insegnamenti (estetica e storia del cinema, funzione sociale della cinematografia e storia dell’arte), sono in comune a tutti gli indirizzi. Il corso dura due anni, più un terzo per chi ne fa richiesta. Il Centro Sperimentale di Cinematografia si dota di una biblioteca e di una cineteca, ricca quest’ultima di molti capolavori del cinema mondiale. Altro pilastro dell’attività del Centro è la pubblicazione di “Bianco e Nero“, rivista di storia e critica cinematografica assolutamente innovativa.