23° Reggio
Film Festival
4/10 Novembre
2024
L'edizione
numero 23 del Reggio Film Festival, dal titolo “Errori”, si è chiusa con il
seguente Palmarès
Premio Giuria Internazionale del Reggio Film Festival 2024
composta da Boris Seewald, Marco Righi e Lorenzo
Caravello
Room taken di T.J. O’Grady – Peyton (Irlanda,
2023)
Attraverso la
messa in scena poetica e silente, l’autore narra l’incontro tra due individui
sostanzialmente distanti e in difficoltà. A volte gli errori aprono la strada a
soluzioni affascinanti e inaspettate: infatti una serie di circostanze casuali
creerà in breve tra i due protagonisti vicinanza e legami.
Premio Giuria
Popolare
Room taken di T.J. O’Grady – Peyton (Irlanda,
2023)
Premio Giuria
Popolare Emilia-Romagna
La cosa più importante di Davide Ghizzoni (Italia,
2024)
Premio Visioni
Interculturali
giuria composta da Madi Ouedrago, Greta Tofanelli e Momar Gueye
Room taken di T.J. O’Grady – Peyton (Irlanda, 2023)
per aver saputo rappresentare molti dei temi caldi
della società contemporanea come il disagio che vivono le fasce considerate più
marginali, gli svantaggi della disabilità, la solitudine, l’emergenza abitativa
e l’insufficienza dei servizi sociali e aver trasmesso un messaggio di speranza
che pone al centro lo scambio spontaneo tra due persone apparentemente
sconosciute e fa sì che si crei un’opportunità di condivisione valoriale e
spazio-temporale che costruisce coesione sociale e nel tentare di rispondere ai
bisogni di entrambi sopperisce ai vuoti lasciati dai servizi pubblici e da una
società dell’individualismo.
Menzione speciale a
Monochrome di Cédric Prévpst (Francia 2023)
per aver rappresentato la costruzione di muri, di
barriere socio-culturali e di avversione alle diversità in un mondo globale in
cui l’utilizzo di nuove tecnologie di comunicazione dovrebbe facilitare gli
scambi, ridurre le distanze spazio-temporali e creare nuove occasioni
d’incontro, laddove spesso, purtroppo, primeggiano ancora l’individualismo, la
prevaricazione e l’ignoranza intesa come inconsapevolezza del prossimo.
Premio Laicità
Circle di Joung Yumi (Corea del Sud 2024)
Nella sua apparente semplicità, Circle lancia diversi spunti
di riflessione su tanti argomenti: tra cui l’omologazione, i limiti che vengono
imposti o che ci autoponiamo, la mancanza di un pensiero critico e diverso. Ci
suggerisce anche che è bello uscire dalle costrizioni: è significativo che il
processo di omologazione è autocostrizione si dissolva quando una bimba decide
di proseguire sulla sua strada. Forse è nei giovani la speranza di un pensiero
critico ormai precluso agli adulti?
Premio UNIMORE
deciso da una giuria composta da studenti del Dipartimento
di Comunicazione ed Economia, UNIMORE
Room taken
di T.J. O’Grady – Peyton (Irlanda, 2023)
Menzione speciale UNIMORE
Komplikasjoner (Complications) di Ivar Aase (Norvegia 2023).
Premio USAC
assegnato dagli studenti di University Studies Aborad
Consortium
Room taken
di T.J. O’Grady – Peyton (Irlanda, 2023)
Abbiamo ritenuto che questo film sia riuscito molto bene a
rappresentare il tema del festival: abbiamo osservato molti errori commessi dal
protagonista (maschio), il principale dei quali è stato la sua permanenza nella
casa di una donna cieca senza che lei ne fosse a conoscenza. Tuttavia, man mano
che il film progredisce, si sviluppa una relazione complessa tra l’uomo e la
donna, aggiungendo strati e profondità alla storia.
Premio Chierici
assegnato dalle ragazze e dai ragazzi del Liceo Chierici di
Reggio Emilia
The Steak
di Kiarash Dadgar (Iran, Canada 2023)
Per la profondità del soggetto, l’attenzione meticolosa alla
regia, la qualità della fotografia e la raffinata cura del suono. In soli otto
minuti, il film riesce a capovolgere la nostra prospettiva e a scuotere la
nostra passività di spettatori, spingendoci a riflettere su dove scegliamo di
posizionarci di fronte al dolore altrui.
Premio
SNCCI gruppo Emilia-Romagna
attribuito dalla giuria composta da Barbara Belzini, Luisa
Ceretto e Gianluca Stanzani
The
Steak di Kiarash Dadgar (Iran,
Canada 2023)
Nell’intensità del racconto, che si dispiega in un quasi
ininterrotto piano-sequenza, il regista è riuscito a condensare drammaticità e
violenza che irrompono nella quotidianità di una madre e di sua figlia,
sconvolgendone le vite. Avvalendosi di una scena fissa, il regista proviene
infatti da esperienze nelle produzioni teatrali, dell’uso sapiente del sonoro,
privo di dialoghi, unitamente a rimandi banksyani (Balloon Girl) e atmosfere
artefatte alla Roy Andersson, lo spettatore diviene la quarta parete della
narrazione, generando una stridente dicotomia teatro/finzione e guerra/realtà,
entrambe frutto della mente dell’essere umano.
La giuria ha altresì assegnato una menzione speciale a
Been
there di Corina Schwingruber Ilić (Svizzera,
2023)
per lo sguardo implacabile ma mai giudicante con cui racconta la violenza
invisibile del turismo massivo e gli squilibri sociali di un contemporaneo dove
nulla esiste se non viene ripreso e fotografato, dove non siamo stati in un
luogo se non ci siamo immortalati in quel luogo. Una visione illuminante sui
nostri comportamenti.
Premio Sound
assegnato al miglior cortometraggio che si distingue per un uso particolarmente
originale ed espressivo del suono, sia esso musica, parola o rumore (in
collaborazione con RCF)
Next? di Christel
Guibert (Francia 2024).
Premio
Alessandra Mizzi
assegnato da AIMA – Associazione Italiana Malattia Alzheimer Reggio Emilia
Somewhere
in Between di Dahlia Nemlich (Francia
2023)
La giuria ha scelto questo corto perchè riesce ad essere al contempo intimo e
corale, passando dalla scala coniugale a quella familiare, per arrivare fino al
contesto della realtà Libanese, segnata dalla guerra, che non risparmia
nessuno, aggiungendo il dramma nazionale a quello personale.
Il corto rappresenta in modo delicato e magistrale il rapporto tra marito e
moglie, fatto d’affetto, di intesa, di piccoli gesti e di ricordi, intensi per
lei, parziali per lui, ma non per questo meno importanti.
Alla sintonia che marito e moglie hanno conservato fa da contraltare il
rapporto con la figlia, il cui modo di prendersi cura, pur mosso dal medesimo
affetto, non riesce ad essere altrettanto efficace perchè manca della
componente, fondamentale, dell’osservazione e dell’ascolto. La pellicola, cioè,
rappresenta come l’approccio più giusto non sia necessariamente quello
migliore, se considera la vita in termini di quantità e non di qualità.
Rappresenta, inoltre, la vita del caregiver principale che conserva il legame,
profondo, in piccoli momenti che passano spesso inosservati, mentre vive il
lutto, la perdita ed il distacco nel quotidiano, sentendo l’ultimo addio come
un momento inevitabile del percorso, mentre per gli altri la perdita risulta
improvvisa e istintivamente inaccettabile.
L’ evidente parallelismo tra la guerra, che devasta nonostante gli sforzi fatti
per conservare e ricostruire, e la malattia, che distrugge e riduce la vita
trascorsa insieme in frammenti, in vetri infranti, ben rappresenta la
sensazione di impotenza e l’esigenza di lottare per conservare e trattenere
tutto ciò che è importante.
Per le ragioni sopra espresse, per la bellezza delle immagini e
per la poesia del racconto, riteniamo che questo lavoro non solo fotografi in
modo efficace la condizione di chi si trova a confrontarsi con questa malattia,
ma che possa anche diventare un utile strumento di elaborazione, offrendo
moltissimi spunti di riflessione.
Premio
FEDIC
assegnato al miglior corto italiano da parte della Federazione Italiana dei
Cineclub
Benzina di Daniel
Daquino (Italia 2023).
Premio
Aosta
assegnato dalle ragazze e dai ragazzi della scuola Aosta
Estonie sur Seine di Roger Gariépy (Canada
2024)
Premio Leonardo
assegnato dalle ragazze e dai ragazzi della scuola Leonardo Da Vinci
Chat mort di Annie-Claude Caron e Danick
Audet (Canada 2024)
Ad alcuni ha fatto impressione, ma in fondo il cortometraggio è divertente. E’
piaciuto molto perché fa ridere che la bambina parli in modo molto da “adulto”
quando affronta il problema del gatto, e che i genitori pensano di aver
convinto la figlia che il gatto sia vivo, mentre la figlia cerca di non ferire
i loro sentimenti, come loro avevano provato a fare per lei.
Premi
del concorso per giovani videomaker promosso dal Servizio
Officina Educativa – Partecipazione Giovanile e Benessere del Comune di Reggio
Emilia.
Primo
premio: Right Line di Collettivo Frame
per la freschezza della messa in scena e la precisione formale con la quale è
stato elaborato il tema dell’errore nel percorso creativo, attraverso una
sapiente gestione dell’immaginario artistico.
Secondo classificato: Quando fuori piove di Luca
Mallardo
Terzo classificato: Questo mondo non ha posto per me di Alan
Giarnese
Menzione Speciale: Il prossimo di Everybody
Collective
La
giuria Unimore ha premiato Questo mondo non ha posto per me di Alan
Giarnese e ha assegnato una menzione speciale a Right
Line di Collettivo Frame.