"Quanto tempo" è il nuovo lungometraggio prodotto e realizzato da Luca Zambianchi del Cineclub Fedic Sedicicorto. Il film nasce nella categoria di progetti che restano confinati per lo più nel cassetto dei sogni. E non si parla solo di mere opportunità economiche, ma anche e soprattutto di quale idea possa colpire l'attenzione di un pubblico sempre più esigente. Si parte da un lavoro introspettivo - un modo di scavare nell'intimo dei dubbi esistenziali, dove parte di quegli scavi coinvolge inevitabilmente chi si avvicina da anima sensibile.
Zambianchi pone le domande dell’essere trentenne. Una connotazione anagrafica che genera interrogativi come se scattato il trentesimo anno di età, ognuno dovesse avere ormai chiaro quale posizione definitiva avere in campo sentimentale, lavorativo e sociale.
Nascono i dubbi e le domande di tanti, per le quali Zambianchi riesce a sottoporre risposte plausibili, ma ancora vestite di quell’incertezza che crea l’ansia di chi ancora non ha raggiunto l’affermazione idealizzata.
Lo spettatore si identifica in quelle possibili risposte e ritrova una piccola comfort zone di confidenza interpersonale, che pone dubbi, ma anche possibili risposte dipinte da un velo di rassegnazione. Si, la vita è questa, prendere o lasciare, fatta di incertezze, mancate affermazioni, ma anche di tanta voglia di farcela.
Luca Zambianchi e' il regista dal punto esclamativo sulla domanda e dal punto interrogativo sulla risposta. Si perche' nella sua scrittura le domande sono tante e con molteplici risposte sospese che riaprono la domanda stessa. Resta da chiedersi quale possa essere il prossimo passo che non rientra nell’area della creatività artistica, già ampiamente dimostrata, ma piuttosto nelle logiche di un mercato distributivo con regole spesso discutibili e invalicabili.
Zambianchi entra a fare parte di quella ristretta categoria di autori che traduce i risvolti della commedia esistenziale in qualcosa di magico e diverso, (vedi i maestri Nanni Moretti e Maurizio Nichetti).
Gianluca Castellini
